1) Workshop in Danimarca, Lettonia, Italia e Germania.

Preparazione dei workshops

Il primo compito del progetto era quello di realizzare due giornate di workshop in ciascun paese partecipante con rappresentanti della formazione (insegnanti e formatori) e delle organizzazioni assistenziali (caregiver)

Gli workshop sono stati anticipati da una fase preparatoria di ricerca e interviste:

●        Attività di ricerca sulle pratiche professionali relative all’assistenza di persone con demenza con origini etniche differenti attualmente esistenti.

●        Realizzazione di alcune interviste (da 6 a 10 a seconda del paese) a caregiver, dirigenti di case di cura, persone anziane o loro familiari per raccogliere esempi concreti sulla vita di anziani con diversi origini etniche con demenza, le problematiche ricorrenti e le soluzioni che sono state individuate.

Tutti i partner sono riusciti a raggiungere questo obiettivo nonostante le difficoltà dovute al Covid-19. In ogni paese sono state fatte interviste con professionisti, mediatori culturali, dirigenti, infermieri, personale che si occupa di assistenza e linguisti.

Anche i caregiver familiari sono stati intervistati.

Il feedback delle interviste ha permesso ai partner di comprendere meglio le sfide esistenti nel campo delle persone migranti con demenza e la difficoltà di collaborare con le loro famiglie.

 

Le persone intervistate sono state selezionate con l’intenzione di approfondire i temi centrati del progetto. Le interviste, insieme alla ricerca, sono state la base per la realizzazione dei  workshop.

 

I workshop

L’obiettivo dei workshop, tenutesi in tutti i paesi partner, è stato quello di identificare buone pratiche, difficoltà e collegamenti mancanti fra il lavoro (strutture per la cura e assistenza) e la formazione (istituti per formazione e l’addestramento dei caregiver). Questo ha portato ad identificare elementi e procedure che necessitano di essere rinforzati o migliorate e le direzioni in cui agire, sia in riferimento alle strutture assistenziali che alle organizzazioni formative e alla collaborazione fra i due settori.

Alcuni dei partner sono riusciti a realizzare i workshop prima della diffusione del Covid-19 e a realizzarli quindi in presenza, come nel caso di Danimarca e Lettonia. In Germania e in Italia, invece, parte dei workshop sono stati realizzati mediante attività in remoto.

I risultati dei workshop sono stati diversi nei vari paesi, perché le condizioni in ognuno di essi sono differenti: Italia, Germania e Danimarca hanno molti migranti da Paesi non occidentali, mentre la Lettonia ha un grande gruppo minoritario di russi, che non parlano il lettone. Un’altra grande sfida rilevata in Lettonia è una generale assenza di conoscenza della demenza non soltanto a livello generale, ma in alcuni casi anche fra i professionisti.

 

I risultati dei workshop- alcuni esempi

Tutti i partner hanno riscontrato è necessario conoscere la storia di vita delle persone per fornire loro un’assistenza personalizzata e che le difficoltà linguistiche delle persone con demenza costituiscono una sfida impegnativa. 

La difficoltà di comunicare con persone con demenza potrebbe essere dovuta al fatto che la persona non ha mai imparato la lingua del nuovo paese o perché ha perso l’abilità di parlarla come conseguenza della malattia.

Molti partner considerano quello del pregiudizio una sfida. Il pregiudizio sembra esser presente a vari livelli: fra i residenti, fra lo staff e i familiari delle persone assistite, e all’interno dello staff stesso.

Molti partner hanno rilevato che le famiglie conoscono poco la demenza o percepiscono la malattia in modo differente. Difficilmente conoscono il funzionamento dei diversi sistemi sanitari e quale aiuto e supporto possono ricevere. Infine, un aspetto importante emerso è che secondo molte minoranze culturali l’assistenza delle persone anziane dovrebbe avvenire a casa e non all’interno delle istituzioni. Affidare il proprio caro alle cure pubbliche è considerato una vergogna.

I familiari necessitano di informazion nella loro lingua e questo è assente in molti paesi.

Riguardo al personale, la sfida più importante è che alcuni lavoratori migranti non sono qualificati e alcuni di loro non padroneggiano in modo corretto la lingua nazionale. Al contrario è un vantaggio avere dipendenti formati che conoscono la cultura e la lingua delle persone con demenza.

 

2) sviluppo di materiale formativo basato sui risultati dei workshop in Danimarca, Lettonia, Italia e Germania

 

 I risultati dei workshops che sono stati sviluppati da tutti i partner saranno la base per la seconda attività del progetto, che riguarda lo sviluppo di materiale formativo al fine di migliorare la formazione, la conoscenza e le competenze dei caregiver.

I partner stanno lavorando nell’individuare gli argomenti rilevanti per l’insegnamento. I partner tedeschi AWO hanno creato un modello con i primi argomenti e gli altri partner ne hanno poi aggiunti altri. 

Finora gli argomenti suggeriti per il materiale formativo sono:

●       Considerazioni sui bisogni formativi

●       Tipi di demenza e impatto sul comportamento

●       Gestione dei cambiamenti comportamentali

●       Lavoro sulla storia di vita personale e familiare

●       Salute e malattia nelle diverse culture

●       Elaborazione di materiale di riferimento sulle altre culture

●       Come ri-organizzare le istituzioni

●       Il nostro modo di riferirci a persone con demenza

●       Le abilità linguistiche e comunicative

●       La collaborazione con i familiari

●       Come sviluppare competenze interculturali

●       Gli interventi non farmacologici.

I due partner danesi e il partner tedesco AWO si sono incontrati il 24 settembre 2020 per sviluppare proposte per il materiale formativo. Ci saremmo voluti incontrare di nuovo tutti, ma ancora una volta abbiamo dovuto rispettare le restrizioni dovute al Covid-19.